L’indipendenza è una Lanterna Magica

New Jersey, anno 1884. Un curioso spettatore avvicina il suo occhio al monoculare che si trova sulla sommità di una grande cassa… gira una manovella e… magia… la prima veduta animata “Dickson Experimental Sound Film”… per 22 secondi due uomini danzano al ritmo del suonatore di violino. “Il mago di Menlo Park“, Thomas A. Edison, dona al mondo l’invenzione del kinetoscopio e con il suo operatore William K.L. Dickson, anche sviluppatore del progetto, mette in atto il primo esperimento di integrazione tra suono e immagine il “kinetophone”. (Del film originale purtroppo l’audio è andato perduto).

Ma dovremo aspettare ancora qualche anno prima che la storia del cinema abbia inizio.

Parigi, anno 1895. Salon Indien du Gran Café di Boulevard des Capucins. Sulla parete della sala una proiezione luminosa rimanda l’immagine di uomini e donne in uscita da un’edificio alla periferia di Lione. 45 secondi di sequenza per “L’uscita dalle officine Lumière”.  E’ il pionieristico cinématographe di Auguste e Louis Lumière, il primo spettacolo pubblico cinematografico dove questo e altri nove film quella sera catturarono l’attenzione degli spettatori, di uno in particolare M. Georges Jean Méliès. Prestigiatore e illusionista, già amava arricchire i suoi spettacoli con intervalli di Lanterna Magica e Kinetoscopio e dopo aver assistito alla rappresentazione dei Lumière intuì immediatamente le potenzialità del nuovo mezzo.

 

Montreuil, anno 1987. M. G. J. Méliès, l’intraprendente illusionista, con coraggio ed entusiasmo ammirabile investe tutto nel suo gioco di prestigio più costoso, attrezza un teatro di posa cinematografico e da vita alla compagnia di produzione Star Film. Tra 1896 e il 1914 dirige 531 film. Padre del film di fantascienza, come l’indimenticabile “Viaggio sulla Luna” del 1902, per descrivere i suoi mondi diversi dalla realtà sperimenta tecniche ed effetti speciali. Nasce la scenografia, la ripresa al rallentatore, il montaggio, la dissolvenza, la doppia esposizione, il colore dipinto direttamente sulla pellicola.

Inventori, sceneggiatori, registi, produttori di se stessi. Quattro ingredienti fondamentali della ricetta per il successo. Ma non basta, infatti nel 1913 la Star Film di Méliès, cessa la produzione cinematografica a causa delle politiche commerciali dei rivali americani e francesi. L’industria del cinema entra a far parte del busines. Di lì a poco, le grandi Major di produzione cinematografica fiorirono elaborando progetti colossali, con elevati costi di realizzazione.

Ma da i primi anni ’20 con l’introduzione nel mercato del formato a passo ridotto, 16mm kodak, in seguito 8mm e Super8 che alla metà degli anni ’60 segna il passaggio determinante, la pratica del cinema entra nella società civile come forma di diario visivo legato al quotidiano vivere dell’autore. Dal cinema amatoriale, formato famiglia, si risveglia una coscienza cinematografica al di fuori dell’ambito privato che si proietta nel cinema underground e sperimentale che prevede la produzione in proprio dei film.

Con la praticità raggiunta del supporto VHS e la tecnologia digitale si riscopre una forma di cinema a basso costo e finalmente la possibilità di diffondere nuovi linguaggi visivi, prima appannaggio di pochi, diviene accessibile a molti.

Ed ecco che la “Lanterna Magica” brilla ancora per l’indipendenza di espressione.

Graziana Forzoni